domenica 20 gennaio 2008

Eterno


C'è una panacea al sapore di fiele che nasconde ogni finto dramma personale: che tutto finirà.
Non siamo destinati all'eterno, non solo come soggetto, ma nemmeno come specie, come pianeta, come universo.
Ed un conto è sapere che si deve morire, ed è già difficile accettarlo.
Ma l'idea che tutto ciò che siamo stati, ciò che abbiamo fatto, cadrà nel nulla, nell'oblio, toglie senso a tutto. E allora, perchè andare avanti? Perchè farsi venire l'ulcera perchè a fine mese coi soldi non ci arrivi, se poi della tua fatica non si ricorderà nessuno?

Ci sarà un'epoca, un momento, in cui nemmeno il nome di Dante, di Michelangelo o di Bach avranno una bocca su cui stare, un'occhio, un cuore, un orecchio che li possa venerare.
Un giorno non sarà più nulla.
Il peso di tutto questo, è il ventre delle religioni.
Ma ditemi: riuscireste ad immaginarvi felici in un posto uguale a se stesso per l'eternità?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

L'eternità va assunta come l'unico percorso possibile, un percorso di continue trasformazioni, niente potrà mai essere identico a quello che è stato prima. L'eternità diventa quindi istantanea eliminando definitivamente il problema della felicità duratura.
L'illusorio concetto dell'enternità è quindi affidato alla possibilità di immaginare, pertanto basterebbe immaginare di essere felici piuttosto che immaginare cosa ci farebbe felici.
Immagina di immaginare.

Goccia

Marco ( Mr. No ) ha detto...

quindi non esiste un Paradiso? :-)

dici che l'eternità è un percorso di continue trasformazioni..
Però la prerogativa dell'eternità, è quella di non aver un inizio, nè una fine.
e nel mio piccolo non riesco ad immaginare nulla che possa iniziare senza essere la fine di qualcosa.
Quindi l'eterno, almeno per me, è l'immutabilità per eccellenza: l'antica affermazione per cui, il fiume scorre, ed è sempre lo stesso fiume ma mai la stessa acqua.

però questo ragionamento appoggia così'la tua idea:immagina per immaginare. Perchè con un poco di attenzione in più ed uno sguardo al passato, potremmo capire cosa ci spetterà a breve. e come goderne.
e magari, invece di immaginare di essere felici, lo saremo...

chiara ha detto...

Eterno..eternità..non riesco ad immaginarmi qualcosa che possa essere eterno. Sapere che una cosa non inizia..non ha fine...e non si sa bene che cos'è, mi mette un pò di preoccupazione. Sarà che non ho uno spirito così aperto da credere in qualcosa che non c'è o che non vedo..che non riesco nemmeno ad immaginare....mah, infinito...che c'è nell'infinito?...di cosa è fatto? Tutto ha un inizio ed una fine..pure un fiume..anche l'acqua che ci scorre al suo interno..
Anche noi purtroppo.
E' così bello pensare che forse esiste un paradiso..dove ti raccontano che le anime vivono eternamente e comunicano tra loro, si incontrano e vivono come se niente fosse diverso se non la mancanza di corporeità. Ma credo che tutto questo corrisponda alla famosa pillola blu, da ingerire per tranquillizzarcidi fronte al timore della morte. Alla fine il paradiso è tutta una fregatura. Il famoso detto "cogli l'attimo" rimane ancora il migliore.
Vivere adesso, ora, giorno dopo giorno. Meglio non credere in un posto che non si ha mai visto e affidarci a questo per conosolare te e chi ci sta accanto....e se poi il paradiso esiste davvero, beh..allora avrò sbagliato tutto ed avremo una bella sorpresa!

Marco ( Mr. No ) ha detto...

è un bel modo per potersi difendere... :-) nessuna aspettativa=nessuna delusione. e se fosse una scommessa? se bastasse credere, per avere, ognuno, il proprio Paradiso? allora, chi non crede, dove finirà?