domenica 1 giugno 2008

Rollercoaster - Gay life -

Non c'è spazio per noi, ragazze.

Non c'è spazio per le nostre scelte, per i nostri piccoli passetti.

Aspettando Dior moriremo dietro quei piccoli bicchieri di Martini, e no, sai una cosa, non so dove andare.

Ora ho quarant'anni, e sai cosa penso?

Che non sia cambiato niente.

Quando ne avevo venti, stavo di merda uguale.

Solo avevo abbastanza forza da nasconderlo.

Cosa voglio ora?

Uscire da tutto questo.

È tanto cool.

Ed è tanto caldo.

Ho bisogno di un poco di sano sesso.

Ferma la tua mano sale lungo la mia schiena.

Forse qualche scorciatoia verso il Paradiso la conosco ancora...

Forse posso dirti come non perderti.

E poi, quando il succo del tuo Amore sarà sul mio petto, sulla mia faccia, sai dirmi cosa sarà di noi?

Non ho ancora conosciuto il Noi.

Di certo, si è nascosto bene nelle pieghe delle mie paure.

Ed ora?

Posso dire di non averne?

No.

Però ho imparato a versare il contenuto di una bottiglia dentro la gola del lavandino, se serve.

Non basta?

E allora, che dire del passato?

Che forse, ho amato due fantasmi, sostituendone le figure come matrioske difettose, dai lati che non combaciavano?

Ho chiuso gli occhi, nascondendo la realtà.

Nessuno è mai esistito.

Ho cancellato un anno di vita, un anno di vittorie mancate all'ombra di un fantasma poco caldo.

Ieri sera, incontrarlo è stato liberatorio.

Non ti ho mai amato, pensavo solo di amare la tua immagine.

Il mio cuore gela un poco ma apre le sue mani al cielo.

Aspettando un Dio che non c'è. Se non nel mio Long Island.

Pronunciato Lng Ailland.

Un poco come ho pronunciato “Francesco” come “Simone”.

Un poco di morte in regalo.

Per farmi capire dalla mia prossima elucubrazione onanistica.

In attesa di un riscatto.

Siamo tutti caduti così in basso, da vedere gli altri un passo più sotto della realtà.

Il paradosso di Achille e la Tartaruga.


Non c'è spazio per noi, ragazze.

Non credo lo vendano su E-bay.

Nel caso, fatami sapere.

Ho un poco di cuore in procinto di marcire.