martedì 20 maggio 2008

I Know Where It's At

It's just a Bootie Call...
è dal lontano '98 che ascolto questa canzone.
Dieci anni.
Ero seduto sulla mia sdraio nel sole di luglio, dopo aver richiesto alla nonna la cassetta delle Spice, e quella delle All Saints.
Prendevo il sole, ed intanto calcolavo i minuti per potermi fare una cassettina perfetta, con le registrazioni dalla radio e qualche traccia "intera" di quelle cassettine.
Lavoravo ore su una compilation, poi la mettevo nel walkman, rubavo le batterie a papà ed andavo nella Valle vicino a casa.
Mi arrampicavo sulle rocce umide, a volte cadevo nelle pozze che non volevano saperne di sparire, perchè a loro, del sole, non importava nulla.
Mettevo la mano in quell'acqua, cosciente che di quel gesto allora non me ne sarebbe fregato nulla, ma che mi avrebbe salvato qualche lustro dopo.
E poi, potevo cantare.
Cantavo fino a non avere voce il giorno dopo, ad evitare spiegazioni.
Cantavo ed urlavo la mia paura.
Paura della diversità che usciva.
Dell'incapacità di farmi capire.
Del non capire me stesso.
Delle rare volte in cui mi sentivo diverso dalla nullità, perchè sono sempre stato uno sfigato.
Cantavo dei pianti, e della sessualità.
Il mio sesso bruciava e non ha trovato mai uno sfogo, fino ai vent'anni.
Fino a vent'anni non sono venuto, perchè non capivo.
Se non capisco, affondo.
Ed ora capisco fin troppo bene, ed affondo benissimo.
Vedo le ombre dei miei rapporti.
Le mani che non mi toccano, gli amici che non sanno sostenermi.
Ricordo malamente le voci che mi narrano di chi fosse Borsellino, quando era già per me passato.
Di come la morte di Biagi fosse oscurata dalla mia prima canna.
Ora capisco e vorrei poter morire, ora, ma non ho tanto coraggio.
Quello che non so dire è la base di chi non può parlare.
Prima c'era la morte di Pecorelli, ora basta l'Editto Bulgaro.
E vedo Santoro e Travaglio allontanati dalla tv di Stato.
Quella che pago ogni anno perchè possa sperare in una difesa.
Vedo gli attacchi a Rai Tre.
Vedo quello che succede a Verona, le ronde di Firenze.
Quello che è successo ai due trans a Roma.
Carico il mio mp3 di canzoni festose, di "Wow" di" Gimme More"e "4 Minutes",
Ma la mente non si ferma e grida.
E non so più cantare.
Nè piangere.
Bevo.
E non parlerò dei tempi bui che ci aspettano.


Mi manca "Wannabe"...

venerdì 16 maggio 2008

martedì 13 maggio 2008

Rehab

Anche io ho bisogno di andare in Rehab.

Devo disintossicarmi da alcool e morte.

Missà che a forza di scoparci, mi sono lussato le cosce.

Perché sopra ci sta sempre lei...

Non sono un granché bravo a muovermi, tra i compromessi ed i silenzi concordati tra bipedi malpensanti.

Tra amici non si parla della paura della vita? Delle tue colpe?

Morirò senza sapere quello che gli altri pensano realmente di me, vero?

Che cosa ingrata.

Allora, non chiamatemi più “amico”.


Forse si, andrò con Ami e Brit in Rehab, ognuno nella sua stanza, a discutere da soli a voce alta davanti ad un crocefisso dei massimi sistemi.

Siamo tutti preparati per salvare il giardino del vicino!

Piccoli eroi di tutti i giorni, senza un fiore nel nostro orto.

Le disgrazie sanno attendere prima di coglierci.

E spesso, lo fanno quando diamo loro le spalle.

Sorridi ora, alla tua immagine.

Sei tra il pubblico di “Amici”?

Cavoli, sei riuscito a dire la tua... non mi dire, Maria ti ha dato la parola.

Ti ha dato la parola.

Perché, prima non l'avevi mai posseduta?

Serve un moderno Prometeo da Peep Show da finocchi repressi per averla?

Allora te la offro anche io.

Ma voglio sentire la tua, di voce.

Non quella di chi ti ha istruito, cresciuto, violato.

Diremo solo quello che non viene dai pensieri degli altri.

Abbiamo tutto il tempo.

Per questo, sarà un discorso monotono, temo.

Per lo meno, fino al nostro

- See you soon.-

Goodbye my lover, goodbye my friends...

mercoledì 7 maggio 2008

Il giorno del mio matrimonio

Mi sta aspettando da dieci minuti, ma non è arrabbiata.

Contro ogni aspettativa, è vestita di un candido bianco, che la rende magnifica.

Mia nonna mi porge il braccio. Dopo 14 anni è bellissima.

La mia giacca è ancora un poco sporca, proprio lì sopra, e così lei ci mette un piccolo giglio in bocciolo, per coprire il colore mattone.

Mia madre non c'è: il suo tempo è ancora lontano.

Attraversiamo lo stretto corridoio fino all'altare, e mi sembra di volare.

In molti sorridono e salutano, gente che non mi aspettavo di trovare.

Come Fabio, il mio ex vicino di casa, che a volte sembra voglia prendersi il mio corpo per tornare a vivere.

Ma siamo lì, tutti, e lei ci sorride.

Ogni volta è diversa, ma per tutti la stessa.

Per questo ci capiamo.

Non piangono, ma applaudono quando la bacio.

Da queste parti è l'inizio di tutto.

Non c'è prete

In fondo non sono mai stato un ottimo cattolico.

Le promesse sono le nostre.

E quando lei mi giura che sarà per sempre, sono sicuro che non mi deluderà.




Ps: devo chiedere scusa/ringraziare Eugenio, perchè, poverino, ogni volta si mette le mani nei capelli per i mie strafalcioni grammaticali... Sono un artista ( ???????? ) non uno studioso di filologia, purtroppo... :-( passaci sopra, o alla lunga sarò responsabile della tua ulcera :-)

martedì 6 maggio 2008

Give it to Me

Hai voglia di seguire il ritmo?

Lo senti il passo nelle gambe, che non riescono a fermarsi? Ti viene un poco di swing?

Rock 'n roll sul tavolo?

Hai voglia di venire con me?

Solo per questa notte.

Niente sesso, niente di violento.

Un poco di pericolo.

Balla con me, e lascia che ogni passo parli del tuo pozzo, di tutto quello che si nasconde dietro le tue notti.

Se pensi alla morte, un passo a destra.

Se pensi alla voglia di cambiare, uno spinning in avanti.

Un salto per l'amore, due per la fama.

Un passo a sinistra per la voglia di rivoluzione.

Per la resa, un giro sul posto.

Alza le mani se vuoi dire la tua.

Scendi verso il basso se vuoi solo non essere notato.

Uno striptease per chi vuole denaro.

Si rivesta chi non vuole rimanere solo.


Qual'è la tua danza?

Cosa mi proporrai questa notte?

Quale passo pensi farò sulle tue carni?

Aspetto tue nuove, ti lascio scegliere il locale.


La musica, logicamente, sarà la mia.

giovedì 1 maggio 2008

Chi ha già spento la luce???

La settimana terribile...

il litigio si è insinuato ovunque.

La torre di Babele che mi ha circondato fin'ora è crollata.

O forse non è mai esistita.

Un giorno non troppo lontano, accadrà quello che nella mia mente è solo un sogno.

Fino ad allora...

Resistere! Resistere!! Resistere!!!