sabato 26 luglio 2008

Ashes and Wine

Qualcosa avrò pur fatto, no?

Mi guardo allo specchio, e passo le dita sulla pelle, un poco più secca.

Osservo le pieghe attorno alla bocca, pensando a quelle di mio nonno.

Gli occhi arrossati da un'altra notte insonne.

Lo sguardo che non riconosco.

Di cosa ho paura?

Quali ombre alle mie spalle? Ne vedo le lunghe dita afferrarmi, portarmi dietro il muro, in un mondo di attese.

Il cemento, l'intonaco affondano nei polmoni, nelle pupille corre l'acqua stantia, sui piedi blatte, vive e morte, mi indicano lo scorrere del mondo, anche senza me.

Statico mi chiedo, cosa ne ho fatto di tutto questo tempo, di questi anni, di un'anima imprigionata...

Da uno a dieci, quanto sono morto?


Ho mai considerato possibile delegare tutta la mia felicità all'amore?

Ma in tutto questo vuoto, c'è spazio giusto per una cosa...

Per un ballo triste, le mie braccia attorno al fantasma di ciò che ero.

E l'ultimo passo è stato il primo.



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