sabato 23 febbraio 2008

Immaginazione


Ho aspettato a lungo a scriverne... forse l'unica cosa in cui sono davvero bravo, è immaginare, sia nel senso di creare immagini mentali di cose che non esistono, sia in parte di prevedere quale possa essere il futuro ( se non interviene il mio insano catastrofismo).


Da piccolo facevo un gioco che è durato fino ai dieci anni: andavo a letto il prima possibile, a volte anche alle sette di sera ( i miei mi spedivano a nanna cmq per le otto, poi otto e mezza quando ero più grande ) e prima di addormentarmi, ricreavo la giornata, immaginando di non essere il bimbo odioso e sfigato che ero, ma il “cucciolo” della compagnia. E così, laddove il pomeriggio ero stato picchiato, o mi avevano messo nel cassonetto la bicicletta, la sera, potevo essere difeso da qualche odioso bulletto inesistente, o coccolato per un goal che ha salvato una partita. Perdonavo tutti in quel mondo, ed il nemico era sempre qualcuno che non c'era. La fine di quella capacità autodifensiva, è coincisa con la rottura di un equilibrio: se prima non vivevo bene, almeno quei “sogni coscienti” mi salvavano. Quando è morta mia nonna Marisa, e tutto quello che è successo attorno, è morto quel rito. Avevo paura del mondo. Ho provato a scappare di casa, ho passato gli anni delle medie in maniera terribile (come i più di noi d'altronde) e fino alle superiori ho odiato me stesso quasi quanto la gente che avevo accanto ( nonna Vittoria esclusa ). Grazie a mio fratello, per un periodo breve, qualcosa si è fermato, ancorato. Avevamo preso l'abitudine di inventarci storie, mi ricordo ancora che gli cantavo una canzoncina inventata su Fantasilandia dove Bunny,il suo coniglio era protagonista. Alcune volte abbiamo scritto dei libri horror disegnati da noi, mi ricordo il suo Dracula...

Fino alla terza superiore, quel potere creativo è finito in altri modi: quando facevo atletica, mi immaginavo di invocare forze planetarie. Durante le ore di matematica cambiavo la fisiognomia di prof e compagni di classe. Quando litigavo coi miei mi immaginavo scene truculente in cui avevano bisogno di me, oppure, cosa poco carina da dire, a come sarebbe stato ucciderli ( spero non abbiano a leggere questo post, dubito capirebbero ). Poi un “maledetto San Valentino”( non c'è stato anno in cui non abbia scritto il 14/2 ) quello del 2001 se ricordo bene, qualcosa è esploso, e da lì ho cominciato a scrivere...


Non volevo annoiare nessuno, però volevo rendere il cammino per l'ora.

Ora l'immaginazione è quasi uno stupro, a volte doloroso, a volte magnifico. Ci sono i momenti in cui le paranoie corrono a mille. Ci sono i momenti in cui leggo e finisco in quel mondo. Ci sono i momenti in cui evado da un dialogo noioso fantasticando su come poter zittire la persona davanti a me... C'è il ballo, ed il mondo li finisce, tra persone che non ci sono e gesta eroiche o erotiche che nessuno mai vedrà. E poi c'è il resto della giornata, così strana... passeggio per Firenze, e vedo la gente ballare a ritmo con quello che mi passa nel Creative. Sono sul bus, ed immagini angoscianti su come un pazzoide potrebbe farci fuori tutti mi danno la tachicardia. Sono alla Coop, e mi vedo riempire la gente di colori... non credo di rendere degnamente il concetto... ma in una giornata, almeno un terzo del tempo non vedo quello che vedo... ed è esaltante quanto terribile... perché mi capita, sempre più spesso, di non sapere se una cosa è stata o meno, se un evento è successo o no, un discorso accaduto, o solo sognato.

Tutto questo finisce tra le dita, quando, davanti al mio pc, o su un foglio di carta, scrivo. Allora, finalmente a mio agio, ogni cosa trova il suo ordine. E quando parlo di Teréza, di Anna, di Clarissa o Cecile ( chissà perché scrivo quasi solo di donne ) la mia anima trova un poco di pace.

Mi piacerebbe un giorno poter “prestare” a certi amici, ed ad una in particolare, questo sguardo difettoso. Forse accetterebbe un po' meglio il carattere odioso del sottoscritto.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Sei meraviglia pulcherrima... tra poco... quando sarai completo padrone di te stesso... non oso "immaginare" che potrà venir fuori da questo puntino nell'Universo, da questa tua testolina che sta "immaginando" un nuovo mondo. Stai per creare un mondo, un modo, che io... sbracciando tra i pionieri... non esiterò a conquistare.
G.

Marco ( Mr. No ) ha detto...

:-) non esageriamo... al più, potrò permettermi di fare il lustrascarpe per la Merini :-)

Anonimo ha detto...

Non ho esagerato.. ma so come si fa! Comunque ai piedi della Merini dovresti trovare lo specchio della bellezza... in fratumi.. ok.. ma la nostra vita non è fatta proprio dei tanti rilessi diversi della stessa cosa?
G.

Anonimo ha detto...

il mondo sembra sorridere...la gente..i colori..la musica che magari ascolta fa da contorno a tutto quello che vedi...cm t capisco...a volte capita pure a me..pero' puo' essere anche terribile a volte cm dici tu..ma pensa che molta gente nn riesce a fantasticare mai...ne' cs belle ne' cs brutte...e secondo me è peggio..perche' magari ti aiuta in alcuni momenti no...nn so se capisci.....ti voglio bene :) vale (maledetto anonimo)

Marco ( Mr. No ) ha detto...

la nostra vita è il riflesso di quella degli altri, come piccoli kaleidoscopi... prendiamo ciò che c'è di più affine alla nostra anima, al nostro centro, ed il resto lo lasciamo sparso nel cosmo che ci circonda. per questo nessno vive nello stesso mondo: perchè nessuno vede o sente quello che vede o sente qualcun altro ... è meglio dell'assenza di immaginazione, perchè è salvezza... ma resta il giorno in cui la resa dei conti con il reale ci spetta, no? un amico mi ha detto che chi sa troppo è costantemente infelice. nn credo di sapere troppo, ma il risultato è forse lo stesso... e voi... perchè in questo posto, non mostrate qualcosa di più di voi? mi farebbe piacere, e mi sentirei meno egocentrico :-)

Anonimo ha detto...

fisiognomia??? ah ah ah...cmq bei pensieri!